Memoria dell'acqua biologica nel DNA per diagnosticare e curare le malattie
Noi siamo per il 90% acqua.
E in quest'acqua, detta biologica, risiedono preziose informazioni.
Perché l'acqua ha una sua memoria.
A confermarne l’importanza arrivano due nuovi studi scientifici, secondo i quali l’acqua conterebbe il segreto per identificare e curare molte e gravi malattie.
A renderlo noto sono due studi internazionali: uno francese, coordinato dal Premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier, e uno italiano, portato avanti da Emilio Del Giudice, fisico all’International Institute for Biophotonics di Neuss, in Germania
Lo studio, reso noto anche sul famoso Journal of Physic, con il titolo “
Dna, wave and water”, evidenzia un’importante conclusione: in pratica alcune sequenze di Dna possono indurre segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, che
memorizzano alcune delle proprietà dello stesso Dna.
Grazie a queste scoperte – ha spiegato Montagnier - “si potranno sviluppare sistemi diagnostici finora mai progettati, basati sulla proprietà informativa dell'acqua biologicapresente nel corpo umano.
Malattie croniche, quindi, come Alzheimer, Parkinson, Sclerosi Multipla, Artrite Reumatoide, e le malattie virali, come HIV- AIDS, influenza A ed epatite C, informano l’acqua del nostro corpo (acqua biologica) della loro presenza, emettendo particolari segnali elettromagnetici che possono essere poi letti e decifrati”.
Un passo avanti fondamentale, quindi, per effettuare diagnosi preventive.
Ma non è tutto: grazie a questi studi, si potrebbero avere importanti spunti e vantaggi anche nella terapia delle malattie; secondo gli scienziati, i segnali elettromagnetici contenuti nell’acquasono riconducibili alla presenza di una sua memoria e intervenendo su questa si possono sperimentare ampie possibilità di trattamento e terapia.
Questo potrebbe effettivamente cambiare in meglio le condizioni di vita di molti pazienti, costretti- per combattere la malattia – ad assumere potenti farmaci salvavita che però hanno conseguenze ed effetti indesiderati.
Stando a queste scoperte quindi, si prospetta la nascita di una nuova generazione di farmaci a basso impatto, che si basano sul meccanismo e l’azione dell’acqua, che viene informata dal segnale elettromagnetico (scatenato dalle sostanze in essa disciolte a basse concentrazioni) e attivata attraverso alcune particolari tecnologie chimico-fisiche.
Farmaci che curano senza portare conseguenze indesiderate.
Verdiana Amorosi
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