Vaccino vs Harvard :uno studio dimostra che e' piu' pericoloso del covjd-stesso - Speranza Trema

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La narrativa del vaccino crolla mentre uno studio di Harvard mostra che Jab è più pericoloso del COVID , e Speranza e' sempre piu' coinvolto Leggiamo da : La narrativa del vaccino crolla mentre lo studio di Harvard mostra Jab più pericoloso del COVID (theflstandard.com)   come confermato da tutte le fonti citate al suo interno Poiché i booster che non sono stati testati sugli esseri umani vengono lanciati in tutto il paese, un nuovo studio indica che il jab è molto più pericoloso dello stesso COVID-19. E il CDC ha fornito false informazioni riguardo al tracciamento degli eventi avversi legati ai vaccini. Poiché i funzionari del governo e i media mainstream esortano i vaccinati a iniettare un secondo cosiddetto booster "bivalente" che si dice stia prendendo di mira la variante Omicron, si scopre che questa sostanza non è stata testata sull'uomo.  E l'unico studio sugli animali che è stato eseguito includeva otto topi . “Non è stato dimostrato in una sperimenta

La fisica c’è dentro le foglie delle piante

La fisica c’è dentro le foglie delle piante

La fisica c’è dentro le foglie delle piante
Giulia Annovi 

CRONACA – Riprodurre la perfezione dei meccanismi naturali in laboratorio non è sempre cosa facile, soprattutto quando sono implicate complesse proprietà della fisica.
 Eppure un gruppo di ricercatori dell’università di Heidelberg è riuscito a ricreare quello che accade a livello atomico durante la fotosintesi clorofilliana. 
La fotosintesi è il processo che le piante a foglia verde compiono per trasformare la luce del sole in energia elettrochimica.
 Quello che è sorprendente in questa reazione è che il trasferimento istantaneo dell’energia solare, dalle strutture capaci di assorbire la luce (le antenne) fino al centro di reazione elettrochimico, avviene senza disperdere energia, cioè con un’efficienza massima.
Cosa accade a livello atomico durante la fotosintesi per impedire la perdita di energia? Come creare in laboratorio qualcosa di simile? Per rispondere a queste domande, Matthias Weidemüller e Shannon Whitlock sono partiti da studi precedenti, secondo cui la fotosintesi sarebbe l’applicazione in natura di una proprietà fisica che si verifica solo a livello atomico, senza avere nessun fenomeno corrispondente a livello macroscopico. 
La proprietà, nota come entanglement, prevede che due particelle – ad esempio due elettroni – siano tra loro correlate: ogni cambiamento che avviene in una delle due si riflette nell’altra istantaneamente, anche se a livello spaziale sono separate.
Come spiegato nello studio pubblicato su Science lo scorso 7 novembre, per riprodurre il fenomeno in laboratorio, i ricercatori si sono serviti di una miscela di atomi allo stato gassoso, raffreddata a una temperatura prossima allo zero assoluto. 
Tra gli atomi della miscela vi sono anche quelli che fanno parte della famiglia di atomi di Rydberg, che hanno la caratteristica di acquisire un raggio molto grande, una volta eccitati da una luce laser.
 Ciò accade perché l’elettrone più esterno eccitato si trova in un’orbita molto lontana dal nucleo.
 Questa caratteristica conferisce agli atomi di Rydberg proprietà elettromagnetiche particolari, che permettono loro di trasferire l’energia acquisita a un altro atomo di Rydberg, in modo simile alla trasmissione che avviene tra radio-trasmittenti.
Quello che ha sorpreso i ricercatori è il fatto di aver potuto vedere come avviene questo trasferimento dell’energia.
 Se una cinquantina di atomi si dispone all’interno di un raggio ben definito intorno all’atomo di Rydberg colpito dal laser, è possibile vedere un alone luminoso intorno all’atomo di Rydberg.
 Infatti l’energia da quest’ultimo si trasferisce agli atomi vicini, come l’inchiostro diffonde nell’acqua.
 L’energia cioè non è localizzata su un solo atomo, ma si distribuisce su più atomi contemporaneamente, influenzando il trasferimento dell’energia acquisita da un atomo di Rydberg all’altro.
Una cosa simile dovrebbe accadere anche nelle foglie delle piante: è l’ambiente che circonda le antenne che rende così efficiente il trasferimento di energia.
 La speranza dei ricercatori di Heidelberg è di acquisire presto nuove conoscenze riguardo all’ambiente in cui lavorano le antenne implicate nella fotosintesi, in modo da ricreare i prodigi della natura anche in sistemi artificiali, come i pannelli fotovoltaici.

Crediti immagine: Luigi Torreggiani, Flickr
http://oggiscienza.wordpress.com/2013/11/21/la-fisica-ce-dentro-le-foglie-delle-piante/

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