Vaccino vs Harvard :uno studio dimostra che e' piu' pericoloso del covjd-stesso - Speranza Trema

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La narrativa del vaccino crolla mentre uno studio di Harvard mostra che Jab è più pericoloso del COVID , e Speranza e' sempre piu' coinvolto Leggiamo da : La narrativa del vaccino crolla mentre lo studio di Harvard mostra Jab più pericoloso del COVID (theflstandard.com)   come confermato da tutte le fonti citate al suo interno Poiché i booster che non sono stati testati sugli esseri umani vengono lanciati in tutto il paese, un nuovo studio indica che il jab è molto più pericoloso dello stesso COVID-19. E il CDC ha fornito false informazioni riguardo al tracciamento degli eventi avversi legati ai vaccini. Poiché i funzionari del governo e i media mainstream esortano i vaccinati a iniettare un secondo cosiddetto booster "bivalente" che si dice stia prendendo di mira la variante Omicron, si scopre che questa sostanza non è stata testata sull'uomo.  E l'unico studio sugli animali che è stato eseguito includeva otto topi . “Non è stato dimostrato in una sperimenta

CARENZA DI VITAMINE, COME SCOPRIRLA?

CARENZA DI VITAMINE, COME SCOPRIRLA?

La carenza di vitamine, a volte, è causa di svariati sintomi non specifici. 
Ecco allora che un’adeguata integrazione vitaminica può essere la cura naturale a tanti fastidiosi disturbi.
Avere delle carenze vitaminiche non è un’evenienza così rara, ed è per questo che è importante sapere a cosa servono le singole vitamine, e in quali sintomi e disturbi è possibile incorrere quando se ne ha mancanza.
 I motivi possono essere molteplici: problemi digestivi, un eccessivo consumo di alcool, il fumo, oppure un’inadeguata alimentazione.
 Un altro motivo rilevante è legato all’assunzione di dosi massicce di farmaci, in presenza di malattie croniche.
Secondo il dott. Samuel Dreizen, professore di patologia dell’Università del Texas, a Houston, il primo segnale evidente di mal nutrizione nella vecchiaia consiste in un insieme di disturbi non specifici, e coincide con la difficoltà di trovare sintomi precisi, che indichino
di quale carenza precisa soffrano certi anziani. 
Secondo Dreizen, tra i più comuni e importanti disturbi non specifici, che si riscontrano, ormai, non solo tra gli anziani, ma anche in adulti e bambini, possiamo avere:

- depressione (comunissima già nell’adolescenza)
– disturbi addominali
– perdita di appetito
– affaticamento
– mal di testa
– irritabilità
– ansietà
– insonnia (molto comune)
– palpitazioni
– formicolio delle estremità
– dolori muscolari
– nervosismo
– scarsa concentrazione
– dolori alla schiena
– stati confusionali
Una carenze di vitamine può causare questi e altri disturbi.
 Ma vediamo nello specifico cosa causa la carenza di ogni singola vitamina.

I sintomi della carenza di vitamina A:
Uno dei segni più evidenti di mancanza di vitamina A, una delle vitamine liposolubili, (contenute quindi soprattutto nei grassi) è la pelle ruvida e verrucosa.
 Viene comunemente chiamata “pelle di rospo”, ma in medicina viene indicata come “ipercheratosi follicolare”. 
Di fatto questa vitamina agisce sullo strato epiteliale (quello più esterno), e contribuisce al corretto ricambio cellulare di tutti gli strati epiteliali dei vari organi. 
Ecco perché una sua carenza causa un inspessimento dello strato esterno della pelle.
 Altro sintomo classico di carenza di vitamina A, è la difficoltà a vedere in condizioni di penombra, un sintomo rilevabile solo dal diretto interessato, e da nessun’altro.
 Questa difficoltà spesso viene chiamata “cecità crepuscolare”.
 L’adattamento all’oscurità, per questi soggetti, è molto difficile, soprattutto dopo una esposizione alla luce solare intensa. 
Un altro sintomo di carenza da vitamina A, legato sempre alla vista, è l’incapacità dell’occhio di trattenere il giusto grado di umidità, grazie alle sue normali secrezioni. 
Questa disfunzione, chiamata xeroftalmia, si può aggravare, in casi estremi, fino alla totale cecità. 
Una carenza di vitamina A, tuttavia, non può verificarsi dall’oggi al domani. 
Il nostro fegato infatti fa scorta di questa vitamina, anche in grandi quantità, ed è quindi teoricamente difficile rimanerne privi, anche se una carenza marginale, ma prolungata, abbinata a uno stress da malattia, a uno scarso appetito, o a una inadeguata nutrizione, possono contribuire al manifestarsi di una insufficienza totale.

I sintomi della carenza di vitamina E:
Questa vitamina viene chiamata, a volte, “vitamina del sesso”, forse perché è stata studiata, la prima volta, in relazione alla fertilità. 
Molte ricerche infatti hanno dimostrato che la carenza di questa vitamina nei ratti consentiva di concepire, ma non di portare a termine la gravidanza. 
Il motivo è stato riscontrato nel fatto che la carenza di questa vitamina determina una anomalia dei vasi sanguigni, che provoca la trombosi e presumibilmente anche alterazioni della placenta. 
Inoltre questa vitamina conserva le riserve nell’organismo di altre due vitamine, la A e la C, entrambe sensibili alla presenza di ossigeno. 
Sembra perciò necessaria una minore quantità di queste due vitamine, quando non c’è carenza di vitamina E.
 La vitamina E preserva l’ossigeno nel trattamento delle turbe della riproduzione, della circolazione e delle articolazioni.
Sarebbe quindi sensato dedurre che anche il cuore, dato che pompa ossigeno nelle cellule, dovrebbe risultare meno affaticato quando la vitamina E è presente in quantità adeguata per mantenere maggiormente costante l’ossigenazione.
 Da qui l’uso di questa vitamina come cardio-protettore.

I sintomi della carenza di vitamine del gruppo B:
Le vitamine del gruppo B sono idrosolubili. 
Ciò comporta che il nostro organismo non ne faccia scorta, e debba introitare tutti i giorni il fabbisogno necessario. 
Andare in carenza di qualcuna di queste vitamine non è poi così difficile; ciò che è più difficile è capire quale componente possa aver causato un dato sintomo, o più sintomi.
Una carenza di vitamina B1 (tiamina) può causare svariati effetti, ad esempio, una nevrite, che di solito comincia dalle gambe. 
Tuttavia la nevrite può manifestarsi anche con flaccidità del polpaccio, debolezza muscolare, sensazione di formicolio (questo spesso si manifesta in gravidanza, e basta un supplemento di complesso B per risolverlo), e altre anormalità, come un notevole gonfiore che inizia dai piedi per proseguire lungo le gambe.

La carenza di riboflamina, o vitamina B2, può portare disturbi alle labbra, alla lingua, agli occhi e alla pelle.
 Le labbra possono essere troppo rosse, o al contrario biancastre.
 È frequente l’ulcerazione o la screpolatura dolorosa agli angoli della bocca, sintomo in verità molto frequente. 
Ma a tutto si va a pensare tranne che ad una carenza vitaminica! 
La cornea dell’occhio può presentare dilatazione dei vasi sanguigni, chiamata vascolarizzazione. 
Si possono avere lesioni squamose attorno al naso o sulle guance, sul mento, e sui lobi delle orecchie. 
Possono venire colpiti anche lo scroto e la vulva.
La carenza di niacina, o vitamina B3, provoca anch’essa gravi lesioni cutanee (può provocare la pellagra), ma i primi sintomi possono essere di natura psicologica (ricordo che la pellagra può portare ad una forma di schizofrenia), come irritabilità, scarsa memoria, paure morbose, fino alla psicosi. 
Anche la diarrea può essere sintomo di tale carenza. 
La carenza di acido folico (vitamina B9), invece, provoca una pericolosa forma di anemia, della quale i sintomi più eclatanti sono ulcere dolorose intorno alle labbra, alla bocca e sulla lingua. 
La lingua si può gonfiare, diventando insolitamente rossa (glossite).
Anche la carenza di B12 porta la glossite, accompagnata però da debolezza e formicolio alle estremità; tuttavia il sintomo più grave può essere una anemia perniciosa che può anche sfuggire all’osservatore, tranne che per alcuni sintomi come pallore, debolezza e perdita dell’appetito. 
Ad eccezione delle persone fortemente debilitate, l’anemia perniciosa è di solito causata da un difettoso assorbimento e si cura con iniezioni di vitamina B12. 
È utile sapere che le vitamine del gruppo B sono disponibili in cibi come il frumento integrale, il riso grezzo, il fegato, i fagioli, il lievito di birra, e il latte.

I sintomi della carenza di vitamina C:


La carenza di vitamina C è di solito associata allo scorbuto, ma tra i primi segni di carenza può esserci semplicemente il colesterolo alto.
L’irritabilità, è un altro sintomo della mancanza di questa vitamina, che come quelle del gruppo B è idrosolubile. 
Quindi va integrata tutti giorni, poiché il nostro organismo non ne fa scorta come di quelle liposolubili. 
Quando si manifestano emorragie capillari, lividi spontanei, sanguinamento delle gengive, la carenza di questa vitamina è in uno stadio avanzato e sta provocando letteralmente una disintegrazione dei tessuti viventi.

I sintomi della carenza di vitamina D:
La carenza di vitamina D non è infrequente nei bambini, in cui genera rachitismo. 
Negli adulti porta un mancato assorbimento del calcio nelle ossa, provocando osteoporosi e osteomalacia, cioè la tendenza delle ossa a piegarsi o spezzarsi facilmente.
L’osteomalacia nelle persone anziane è sospettabile soprattutto in quei casi in cui i soggetti non si espongono alla luce solare per lunghi periodi, in quanto sono i raggi ultravioletti che fanno produrre la vitamina D nell’organismo.
 Recenti studi associano la mancanza di questa vitamina al cancro, in quanto sarebbe in grado di proteggere l’organismo dalla replicazione dei geni difettosi.
Sarebbe in conclusione opportuno, qualora si riscontrassero sintomi come quelli descritti, accertarsi che non si tratti per caso di semplici carenze vitaminiche, procedendo quindi ad una eventuale correzione di queste, prima di pensare a fattori più gravi e alla somministrazione di farmaci. 
E’ alquanto strano che di solito i medici non prescrivano le vitamine ai propri pazienti, pur essendoci una miriade di studi che tratta di sintomi da carenze vitaminiche. 
In ogni caso, la constatazione che il paziente non si stia alimentando in maniera adeguata, e che la salute ne stia risentendo, è dettata più dal buon senso che dalla scienza.
Probabilmente il modo più intelligente di procedere, sarebbe quello di considerare, per prima cosa, la storia alimentare e clinica individuale del paziente, e in secondo luogo verificare eventuali altre possibilità. 
E’ ovviamente un fatto molto positivo che molti problemi apparentemente gravi per i pazienti, siano spesso risolvibili solamente con una adeguata alimentazione o con un supplemento vitaminico.

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