Vaccino vs Harvard :uno studio dimostra che e' piu' pericoloso del covjd-stesso - Speranza Trema

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La narrativa del vaccino crolla mentre uno studio di Harvard mostra che Jab è più pericoloso del COVID , e Speranza e' sempre piu' coinvolto Leggiamo da : La narrativa del vaccino crolla mentre lo studio di Harvard mostra Jab più pericoloso del COVID (theflstandard.com)   come confermato da tutte le fonti citate al suo interno Poiché i booster che non sono stati testati sugli esseri umani vengono lanciati in tutto il paese, un nuovo studio indica che il jab è molto più pericoloso dello stesso COVID-19. E il CDC ha fornito false informazioni riguardo al tracciamento degli eventi avversi legati ai vaccini. Poiché i funzionari del governo e i media mainstream esortano i vaccinati a iniettare un secondo cosiddetto booster "bivalente" che si dice stia prendendo di mira la variante Omicron, si scopre che questa sostanza non è stata testata sull'uomo.  E l'unico studio sugli animali che è stato eseguito includeva otto topi . “Non è stato dimostrato in una sperimenta

Sexting e adolescenza, questione di crescita

Sexting e adolescenza, questione di crescita

scienza– Parliamo di sexting, ovvero quella pratica, particolarmente diffusa tra gli adolescenti, che prevede lo scambio di immagini sessualmente esplicite via SMS, chat o email. 
Sembra che almeno il 20% degli adolescenti abbia inviato foto non proprio pudiche a fidanzati, amici o sconosciuti e che circa il 40% le abbia ricevute, ma si tratta di numeri indicativi che potrebbero in realtà nascondere una ben più fervente attività virtuale. 
Attività da condannare? 
Non secondo i ricercatori della University of Texas Medical Branch di Galveston (UTMB),
che in uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics, sostengono che il sexting potrebbe essere una tappa del normale sviluppo sessuale di un adolescente moderno. 

Non sarebbe, inoltre, associato in un nessun modo allo sviluppo di successivi comportamenti sessuali a rischio. 
Si tratterebbe quindi, per alcuni, di una fase normale di crescita.
A differenza degli studi precedenti, il team di Jeff Temple, psicologo alla UTMB, non ha analizzato il comportamento di più gruppi di adolescenti solo in un preciso momento della loro vita, ma ha seguito lo sviluppo dei comportamenti sessuali di un gruppo di studenti per ben sei anni attraverso l’uso di specifici questionari.
 Questo ha permesso di capire, come previsto, che il sexting è piuttosto comune tra gli adolescenti e non è associato né a uno stato di malessere né a uno stato di benessere mentale. 
Semplicemente normale. 

Sembra, inoltre, che ci sia una correlazione tra l’inizio di un’attività sessuale vera e propria e il sexting: chi invia immagini o messaggi espliciti inizia a fare sesso prima di chi non lo fa, senza però che questo sia correlato allo sviluppo di comportamenti sessuali a rischio.
Gli psicologi texani non si fermano a queste conclusioni e analizzano le differenze comportamentali tra chi riceve e chi invece invia dei messaggi dai contenuti hot.
 Sarebbero proprio questo ultimi, e non i riceventi passivi, a essere sessualmente più attivi. “Mandare una proprio foto nudi può comunicare un’apertura all’attività sessuale, comunica un’aspettativa. 
Ilsexting può servire come un trampolino verso l’attività sessuale e comunicare la propria disponibilità a passare al livello di intimità successivo”, concludono i ricercatori. 
Sembra proprio che la tecnologia, quindi, abbia cambiato anche l’avvio della vita sessuale.




Crediti immagine: Summer Skyes 11, Flickr

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