GLI SCIENZIATI RUSSI STAMPERANNO LA VITA
Gli scienziati russi intendono “stampare” già nel 2018 un rene umano adatto per il trapianto. Il primo bioprinter è un impianto destinato per la stampa tridimensionale dei frammenti di tessuti e organi che sarà presentato nell’ambito del III Forum internazionale moscovita dello sviluppo innovativo “Innovazioni trasparenti” che si svolgerà nella capitale russa il 14-16 ottobre.
La tecnologia della “biostampa” è la seguente.
Prima si crea un modello computeristico di un futuro organo con tutti i suoi particolari anatomici e di tessuto.
Poi dalle cellule staminali del paziente si estraggono cosiddetti sferoidi, conglomerati delle cellule.
E’ il materiale edile per il tessuto o l’organo in via di costruzione.
Il bioprinter creato in Russia ha un passo della stampa equivalente a 1 micrometro.
Nessun analogo straniero ha questa densità di stampa.
Ed è soltanto uno dei knowhow russi unici nel loro genere, – ha fatto notare il direttore esecutivo del laboratorio «3D Bioprinting solutions» Yussef Hesuani:
Il vantaggio principale del nostro bioprinter è la possibilità di utilizzare tutti i noti metodi
della biostampa.
Permette di stampare sia a cellule, sia a sferoidi, sia a biogel.
Nello stesso tempo questo printer contiene 5 spruzzatori.
Due sono destinati per spremere strato dopo strato gel polimerico, il resto è predisposto per la collocazione in questo gel di tre tipi diversi di cellule, unendole in diverse combinazioni. Poi la costruzione stampata si colloca all’interno del bioreattore riempito delle necessarie sostanze nutrienti.
Vi avviene il congiungimento delle cellule e, nello stesso tempo, il dilavamento del biogel che non serve.
A differenza di analoghi stranieri, la tecnologia russa permette di ottenere la somiglianza quasi ideale con l’organo naturale.
Il primo bioprinter russo per ora funziona in regime sperimentale al fine di collaudare della tecnologia.
In brevissimo tempo però, nel marzo del 2015, dovrà “stampare” un modello funzionante della ghiandola tiroide, anche se della dimensione dei topi.
Il funzionamento del futuro organo sarà verificato con alcuni metodi: in un bioreattore, in un uovo di gallina con l’embrione di un pulcino e, infine, in un topo vivo.
Nel 2018 gli scienziati russi intendono stampare un rene umano, adatto per il trapianto. Secondo il parere degli specialisti stranieri, un simile sfondamento è ipotizzabile non prima del 2030.
Tuttavia i biomedici russi sono più ottimisti.
Dopo che sono state create cellule staminali indotte, fonte di cellule di qualsiasi tipo per la biostampa, gli scienziati moscoviti hanno impiegato soltanto sei mesi per creare il bioprinter e sviluppare la produzione di sferoidi su vasta scala.
Se tutto filerà liscio con la ghiandola tiroide sperimentale, il rene umano “stampato” potrà essere creato anche prima della data fissata, ritiene il direttore esecutivo del laboratorio «3D Bioprinting solutions».
Aleksandr Mamičev
Commenti
Posta un commento