Vaccino vs Harvard :uno studio dimostra che e' piu' pericoloso del covjd-stesso - Speranza Trema

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La narrativa del vaccino crolla mentre uno studio di Harvard mostra che Jab è più pericoloso del COVID , e Speranza e' sempre piu' coinvolto Leggiamo da : La narrativa del vaccino crolla mentre lo studio di Harvard mostra Jab più pericoloso del COVID (theflstandard.com)   come confermato da tutte le fonti citate al suo interno Poiché i booster che non sono stati testati sugli esseri umani vengono lanciati in tutto il paese, un nuovo studio indica che il jab è molto più pericoloso dello stesso COVID-19. E il CDC ha fornito false informazioni riguardo al tracciamento degli eventi avversi legati ai vaccini. Poiché i funzionari del governo e i media mainstream esortano i vaccinati a iniettare un secondo cosiddetto booster "bivalente" che si dice stia prendendo di mira la variante Omicron, si scopre che questa sostanza non è stata testata sull'uomo.  E l'unico studio sugli animali che è stato eseguito includeva otto topi . “Non è stato dimostrato in una sperimenta

Perdere la memoria

Perdere la memoria

INFOGRAFICHE – Ogni 68 secondi, nel mondo, c’è un nuovo malato di Alzheimer. Secondo le stime del Global Report 2014, che anticipa di qualche giorno la XXI giornata mondiale dell’Alzheimer (21 settembre), oggi sono 44 milioni le persone affette da questa malattia che distrugge in modo progressivo le cellule celebrali. Una cifra che è destinata a raddoppiare nel 2030 fino a raggiungere i 135 milioni nel 2050. Uno scenario da non sottovalutare, visto che il 71% dei pazienti vivrà in Paesi a basso e medio reddito, con accesso sempre più difficile alle cure e all’assistenza. Non a caso, l’Alzheimer’s Disease International ha dedicato il rapporto 2014 proprio alla prevenzione, come tentativo di ridurre il rischio.
La situazione è preoccupante anche in Italia, dove i malati di Alzheimer sono oltre 700 mila. E con il progressivo allungamento della vita media, nel 2050, saranno 3 milioni gli anziani che avranno bisogno di assistenza continua, con un peso sempre maggiore per le famiglie coinvolte.
Già oggi, sono quasi 3 milioni le famiglie che devono assistere una persona affetta da Alzheimer, spesso senza una rete di servizi in grado di assisterli. E come afferma Maria Luisa Raineri, assistente sociale ed esperta del Centro Studi Erickson “Per affrontare malattie degenerative come l’Alzheimer è indispensabile che la persona malata sia circondata da un ambiente nel quale si senta supportata e sostenuta. E per questo è fondamentale assistere anche i familiari che li assistono”. Negli ultimi anni, sta crescendo l’interesse verso alcuni approcci – come la Validation o l’ApproccioCapacitante© – che permettono di relazionarsi con maggiore facilità con le persone malate di Alzheimer, imparando anche a gestirne crisi, depressioni e atteggiamenti anche violenti.

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