Vaccino vs Harvard :uno studio dimostra che e' piu' pericoloso del covjd-stesso - Speranza Trema

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La narrativa del vaccino crolla mentre uno studio di Harvard mostra che Jab è più pericoloso del COVID , e Speranza e' sempre piu' coinvolto Leggiamo da : La narrativa del vaccino crolla mentre lo studio di Harvard mostra Jab più pericoloso del COVID (theflstandard.com)   come confermato da tutte le fonti citate al suo interno Poiché i booster che non sono stati testati sugli esseri umani vengono lanciati in tutto il paese, un nuovo studio indica che il jab è molto più pericoloso dello stesso COVID-19. E il CDC ha fornito false informazioni riguardo al tracciamento degli eventi avversi legati ai vaccini. Poiché i funzionari del governo e i media mainstream esortano i vaccinati a iniettare un secondo cosiddetto booster "bivalente" che si dice stia prendendo di mira la variante Omicron, si scopre che questa sostanza non è stata testata sull'uomo.  E l'unico studio sugli animali che è stato eseguito includeva otto topi . “Non è stato dimostrato in una sperimenta

#Possibili cause e rimedi per la tiroidite

#Possibili cause e rimedi per la tiroidite


La tiroidite è l’infiammazione della tiroide.
 Quando ne soffriamo, le nostre capacità sia fisiche che psichiche vengono fortemente compromesse. La tiroide è una delle ghiandole più importanti del nostro corpo: segrega infatti uno degli ormoni più rilevanti per il corretto funzionamento dell’organismo.
Questa ghiandola posizionata nel collo è l’incaricata di regolare la velocità con cui bruciamo le calorie, oltre a determinare il ritmo cardiaco, altri ritmi del nostro corpo e il modo in cui le cellule utilizzano l’energia immagazzinata per i loro processi vitali.
Tra i diversi tipi di tiroidite esistenti, la maggior parte produce i sintomi dell’ipotiroidismo, ad eccezione della tiroidite di De Quervain che causa soprattutto ipertiroidismo. In ogni caso, tutte loro causano un’infiammazione della ghiandola tiroidea.
Informazioni generali per il trattamento della tiroidite
Il trattamento della tiroidite varia in base alla sua tipologia. In generale, però, quasi tutti i trattamenti cercano di alleggerire ed eliminare l’infiammazione, in modo che la tiroide torni a lavorare a ritmi adeguati.
La medicina allopatica consiglia l’assunzione di medicine antinfiammatorie per il dolore (dall’aspirina all’ibuprofene, fino al prednisone), così come di un ormone tiroideo sostitutivo in caso di ipotiroidismo, ecc.
La medicina cinese, invece, propone erbe come il ginseng, lo zenzero o la menta, che ottengono risultati molto buoni nella stimolazione e il controllo delle funzioni tiroidee.
La medicina naturale utilizza in caso di ipotiroidismo l’ashwagandha(ginseng indiano) e il guggul, che aiutano la tiroide nella produzione degli ormoni. 
La maca è indicata in caso di menopausa.
Per quanto riguarda invece le carenze dietetiche, è bene ricordare che il funzionamento della tiroide dipende dallo iodio. 
In Europa di solito si consuma sale marino iodato, mentre questo minerale spesso manca nella dieta statunitense. 
Per assumere una dose adeguata di iodio l’ideale è consumare sale iodato o vegetali marini come le alghe.
 Ricordate che è molto meglio assumerlo attraverso degli alimenti naturali che non in compresse, perché ci sono casi in cui gli integratori potrebbero non essere adeguati.
Tipi di tiroidite
Tiroidite di Hashimoto
La sua causa è sconosciuta, ma solitamente vi è una predisposizione familiare ereditaria.
È una malattia autoimmune, vale a dire che è causata dal fatto che il corpo produce delle cellule difensive (anticorpi) contro le cellule della sua stessa tiroide; quando viene attaccata, la ghiandola si infiamma e le sue cellule vengono distrutte pian piano, causando un ipotiroidismo dovuto alla riduzione degli ormoni tiroidei.
Questo provoca i sintomi tipici dell’ipotiroidismo:
grande sensibilità al freddo
sensazione di pesantezza e fatica
pelle secca e pallida
unghie e capelli rovinati e deboli
un aumento di peso senza cause apparenti
mestruazioni molto abbondanti
Trattamento della Tiroidite di Hashimoto
In questo caso, più che applicare un trattamento diretto è bene seguire alcuni comportamenti che aiuteranno il vostro corpo a lottare contro la malattia.
È fondamentale comprendere che il 70% del nostro sistema immunitario si trova nell’intestino. Per tanto, migliore è lo stato della nostra flora intestinale, più efficace sarà la lotta contro l’ipotiroidismo autoimmune. Per questo motivo è bene assumere dei probiotici per migliorare le condizioni della flora intestinale. Questo accorgimento servirà anche a prevenire o curare eventuali casi di candidosi, visto che a causa dell’ipotiroidismo potrebbero presentarsi problemi di candida, che peggiorerebbero la debilitazione immunitaria.
È stato provato che la totale eliminazione del glutine dalla nostra dieta riesce a portare il livello di auto-anticorpi a livelli normali, in alcune persone, in un lasso di tempo da 3 a 6 mesi: evitate quindi il grano, la segale e l’orzo.
Se i livelli di auto-anticorpi sono alti, è particolarmente importanteevitare lo iodio: non più di 1 grammo al giorno.
La vitamina D aiuta a regolare il sistema immunitario: è importante prendere il sole, ma senza esagerare.
Ridurre lo stress: questo infatti libera il cortisolo, che impedisce l’attivazione degli ormoni tiroidei, poiché sopprime l’enzima 5-deiodinasi.
Ci sono malattie che producono un incremento nella secrezione suprarenale di cortisolo, come il fegato sovraccarico, l’ipoglicemia, la resistenza all’insulina, ecc. Per questo motivo è imprescindibile curarle.
Disintossicare l’organismo da possibili veleni come pesticidi, solventi, agenti chimici o metalli pesanti.
Il selenio aiuta a ridurre i livelli di anticorpi che attaccano la tiroide e promuove la trasformazione del T4 (ormone di scorta) al T3 (ormone attivo). Ha un ruolo importante nel funzionamento della tiroide e la protegge dai noduli e dal cancro.
È necessario correggere, nel caso esistessero, carenze di ferro, vitamina B12 o acido folico e aumentare anche le dosi di vitamine B2, B3, B6 e la vitamina A.
È importante anche svolgere dell’esercizio leggero o moderato, senza stancarsi troppo, e dormire bene.
Tiroidite di De Quervain
Ha molto probabilmente un’origine virale, si presenta come un dolore al collo e, a differenza della tipologia precedente, causa sintomi iniziali di ipertiroidismo, che durano da 1 a 3 mesi, seguiti da un funzionamento normale. Un 20% dei casi sfocia in un ipotiroidismo permanente.
L’ipertiroidismo si presenta quando la tiroide produce più ormoni del normale e i livelli degli ormoni tiroidee nel sangue sono elevati. Tra i sintomi causati dall’ipertiroidismo ci sono:
Intolleranza al caldo
Stanchezza, fatica e mancanza di concentrazione
Perdita di peso
Diarrea o scarichi intestinali frequenti
Inquietudine, ansia, nervosismo
Aumento della sudorazione
Gozzo (tiroide infiammata visibile)
Per combattere questi sintomi è molto utile l’infuso di tè verde e melissa, da bere due volte al giorno. Le sue proprietà antiossidantipossono calmare l’iperattività della tiroide.
Tiroidite post-parto
Dopo una gravidanza, nell’organismo di alcune donne possono rimanere attivi degli anticorpi che attaccano la tiroide, generalmente da 4 a 6 mesi dopo il parto. Questo può produrre entrambe le alterazioni, sia l’ipo che l’ipertiroidismo.
Tiroidite non dolorosa e silenziosa
Assomiglia alla precedente, ma si può verificare in entrambi i sessi e le sue cause sono sconosciute.
Tiroidite indotta da medicine o farmaci
È un effetto collaterale di medicine come il litio, l’amiodarone, gli interferoni o le citochine. Produce sia ipo che ipertiroidismo e cessa soltanto quando si smette di assumere la medicina.
Tiroidite per radioterapia
Si presenta durante i trattamenti a base di iodio radioattivo per l’ipertiroidismo oppure in pazienti che si sottopongono a radioterapia per trattare alcuni tipi di cancro. Sviluppa i sintomi dell’ipotiroidismo.
Tiroidite infettiva o acuta
È provocata da batteri e altri microrganismi infettivi. I sintomi variano: può essere più o meno dolorosa e spesso chi ne è colpito si sente ammalato a causa dell’infezione. Quando si cura l’infezione, i sintomi (generalmente ipotiroidismo) spariscono.
L’agopuntura e la tiroidite
I problemi alla tiroide possono essere alleggeriti e addirittura migliorati grazie all’agopuntura, una pratica molto diffusa nella cultura asiatica e che è stata inclusa nei trattamenti opzionali degli ospedali in paesi come la Norvegia.

In sostanza, l’agopuntura cerca di riorganizzare ed equilibrare il sistema metabolico in generale. Questo porta anche la ghiandola tiroidea a funzionare nel modo corretto.
Quando ci affidiamo all’agopuntura per decongestionare determinate zone dell’organismo e provocare un effetto rilassante, tutto ciò agisce sul nostro cervello, stimolando l’attività di produzione ormonale.
D’altra parte, è anche possibile impiegare l’agopuntura per trattare direttamente i sintomi della tiroidite.
Fonte http://viverepiusani.com/possibili-cause-e-rimedi-per-la-tiroidite/
http://www.dionidream.com/possibili-cause-rimedi-per-tiroidite/

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