Vaccino vs Harvard :uno studio dimostra che e' piu' pericoloso del covjd-stesso - Speranza Trema

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La narrativa del vaccino crolla mentre uno studio di Harvard mostra che Jab è più pericoloso del COVID , e Speranza e' sempre piu' coinvolto Leggiamo da : La narrativa del vaccino crolla mentre lo studio di Harvard mostra Jab più pericoloso del COVID (theflstandard.com)   come confermato da tutte le fonti citate al suo interno Poiché i booster che non sono stati testati sugli esseri umani vengono lanciati in tutto il paese, un nuovo studio indica che il jab è molto più pericoloso dello stesso COVID-19. E il CDC ha fornito false informazioni riguardo al tracciamento degli eventi avversi legati ai vaccini. Poiché i funzionari del governo e i media mainstream esortano i vaccinati a iniettare un secondo cosiddetto booster "bivalente" che si dice stia prendendo di mira la variante Omicron, si scopre che questa sostanza non è stata testata sull'uomo.  E l'unico studio sugli animali che è stato eseguito includeva otto topi . “Non è stato dimostrato in una sperimenta...

Anche i mastini tibetani nel loro piccolo si adattano

Anche i mastini tibetani nel loro piccolo si adattano

Seguendo i loro compagni bipedi, nel corso dei millenni anche i cani si sono dispersi nel mondo durante l’espansione della civiltà umana. Ora, attraverso tecnologie di sequenziamento del DNA, alcuni scienziati sono riusciti a esaminare il genoma canino e a porre nuova luce sulla storia evolutiva dei nostri amici a quattro zampe. In un nuovo studio, recentemente pubblicato su Molecular Biology and Evolution, un team di ricercatori cinesi e americani guidati da Dong-Dong Wu, ha esplorato le basi genetiche dell’adattamento alle alte quote dei mastini tibetani, addomesticati originariamente dai cinesi nativi delle pianure, fornendo informazioni importanti sulla diversità genetica di questa specie canina e sui meccanismi biologici messi in atto per contrastare l’ipossia.
Gli autori hanno esaminato in particolare le mutazioni dette SNPs (single nucleotide polymorphisms) di 32 mastini tibetani e hanno confrontato poi i risultati con un campione di 20 cani nativi della zona e con 14 lupi grigi. Quello che è emerso sono 120mila SNPs identificati raggruppati in 16 geni, 12 dei quali associati a funzioni che hanno un ruolo nell’adattamento alle altitudini, in particolare nella risposta all’ipossia.
Gli scienziati ritengono che questi geni siano coinvolti nella produzione di energia, che si rivela fondamentale per la sopravvivenza in quota, dove vi è scarsità di ossigeno, e lo stesso fenomeno è stato osservato anche in altre specie animali che vivono ad alta quota, indicando ai ricercatori la possibilità che i geni evolvendosi e adattandosi abbiano prodotto risposte fenotipiche differenti.
Si è profilata inoltre la possibilità di un’evoluzione convergente tra cani ed esseri umani, grazie al rinvenimento di un fattore chiamato EPAS1, che è stato individuato negli abitanti del Tibet in riferimento al fenomeno dell’ipossia, anche se gli stessi autori avvertono che per una comprensione completa del fenomeno è necessario un confronto più ad ampio spettro, a cui intendono lavorare in futuro.

Crediti immagine: Sasni, Wikimedia Commons
http://oggiscienza.wordpress.com/2014/02/20/anche-i-mastini-tibetani-nel-loro-piccolo-si-adattano/

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