Vaccino vs Harvard :uno studio dimostra che e' piu' pericoloso del covjd-stesso - Speranza Trema

Immagine
La narrativa del vaccino crolla mentre uno studio di Harvard mostra che Jab è più pericoloso del COVID , e Speranza e' sempre piu' coinvolto Leggiamo da : La narrativa del vaccino crolla mentre lo studio di Harvard mostra Jab più pericoloso del COVID (theflstandard.com)   come confermato da tutte le fonti citate al suo interno Poiché i booster che non sono stati testati sugli esseri umani vengono lanciati in tutto il paese, un nuovo studio indica che il jab è molto più pericoloso dello stesso COVID-19. E il CDC ha fornito false informazioni riguardo al tracciamento degli eventi avversi legati ai vaccini. Poiché i funzionari del governo e i media mainstream esortano i vaccinati a iniettare un secondo cosiddetto booster "bivalente" che si dice stia prendendo di mira la variante Omicron, si scopre che questa sostanza non è stata testata sull'uomo.  E l'unico studio sugli animali che è stato eseguito includeva otto topi . “Non è stato dimostrato in una sperimenta

Gli antichi greci come Basaglia: non segregavano i malati di mente

Gli antichi greci come Basaglia: non segregavano i malati di mente

Ai tempi di Asclepiade la follia era considerata curabile e veniva trattata con mezzi non traumatici: meglio la musica o il teatro piuttosto che il manicomio
Come trattavano la malattia mentale i
greci antichi? 
Per rispondere, bisogna prima riflettere sulla concezione antica della malattia mentale.
 La parola greca per follia, mania, prima che al lessico medico apparteneva a quello religioso. 
Mania indicava la possessione da parte di un’entità esterna, un demone o un dio, che alterava la psiche dell’individuo. 
Platone, nel suo dialogo Fedro, ne distingue diversi tipi: per esempio, la follia del poeta, che compone i suoi versi quando è posseduto dalle Muse; o quella del profeta, che vede il futuro nel momento in cui è ispirato da Apollo.
 La mania era dunque una condizione temporanea e il discrimine tra follia e normalità non era netto e stabilito una volta per tutte. 
Anche la medicina scientifica conserva l’idea della malattia mentale come stato reversibile della psiche.
 È sempre curabile: sia che la si intenda, con Ippocrate, come alterazione fisiologica di alcuni umori (la bile o il flegma) sia che la si consideri una malattia dell’anima. 
Il malato mentale dunque, per i greci, non andava rinchiuso. Era anzi sempre possibile fare un «buon uso della follia», come scrive Giulio Guidorizzi in un bel libro sull’argomento (Ai confini dell’anima), pubblicato dall’editore Cortina.
 E si riteneva opportuno trattare il paziente con mezzi non traumatici. 
Era molto diffusa la musicoterapia, teorizzata per esempio da Sorano di Efeso, medico greco del II secolo dopo Cristo. Persino il teatro, in particolare quello comico, veniva raccomandato dai dottori. 
Era prevista anche la terapia farmacologica e si vantavano soprattutto le proprietà sedative del fiore di elleboro. 
Molti medici greci, da Asclepiade di Bitinia ad Areteo di Cappadocia, si sforzarono di diffondere le loro idee anche a Roma, dove si era più inclini a metodi drastici. Raccomandavano che i malati avessero letti comodi e stanze luminose (ma senza pitture murali che si riteneva avessero effetti eccitanti). 
Insomma, duemila anni prima di Franco Basaglia, i greci avevano un approccio modernissimo alla malattia mentale. Erano consapevoli dei pericoli che comportava per l’individuo, le famiglie, la società, ma ritenevano si dovesse evitare di ricorrere alla segregazione. 

Ercole


Fonte:http://www.ok-salute.it/sesso-psicologia/10_a_storie-medicina-follia.shtml
http://www.signoraggio.it/gli-antichi-greci-come-basaglia-non-segregavano-i-malati-di-mente/

Post popolari in questo blog

Fitness e Metabolismo - usare i grassi come energia

Vaccino vs Harvard :uno studio dimostra che e' piu' pericoloso del covjd-stesso - Speranza Trema

RH negativo misterioso gruppo sanguigno- Il nostro sangue rivela la nostra origine?