Alleanza - Anne Givaudan
Viaggiando fuori dal corpo l’autrice incontra delle guide che le permettono di esplorare i mondi astrali coscientemente. In questo libro ci racconta quali relazioni “invisibili” intercorrono tra la Terra e altri pianeti e quali modi di vita siano stati sviluppati da altri esseri che, in un tempo
lontano, si trovavano alle prese con gli stessi problemi che ora l’umanità deve affrontare.
Stasera, so che un evento importante si prepara... Ogni volta che avviene un contatto di questo tipo, la parte più cosciente e più viva di me lascia il guscio di carne in cui abita da anni, e con il quale cerca di coabitare al meglio... Questa volta, però, la sensazione è diversa: più densa, più “fisica”.
Ci sono densità che mi attraversano a velocità inimmaginabile, precipitandomi in una bruma lattescente, e suoni perfettamente cristallini, onde sonore turbinanti che mi circondano, mi avvolgono... La strana impressione d'essere come risucchiata nell'occhio di un ciclone... Sì, proprio così, se non altro è come m'immagino che debba essere, giacché mai mi è accaduto d'essere risucchiata da un ciclone in questo modo e, a dire il vero, neanche in altri modi
Questa ascensione è accompagnata da una calma profonda, mentre con gli occhi comincio a percepire delle forme nel lento dissiparsi della nebbia.
Con mia gran sorpresa non c'è nulla da vedere, un vuoto, senza niente altro che non sia io e due figure a pochi metri di distanza. In quel luogo che sembra sospeso nel “nulla”, provo una pace quasi palpabile; è difficile descrivere in parole una sensazione di quel genere, ma il senso di gioia privo di aspettativa, l'impressione di compiutezza, di infinito e di “giustezza” sono quasi tangibili.
«Benvenuta! Benvenuta in questo luogo...»
Una voce vagamente femminile mi lascia scorrere queste parole proprio nel centro del cranio.
Non appena le ha pronunciate, ecco che emergono dalla memoria vecchi ricordi: quell'intonazione così particolare richiama la “voce lattea”, come la chiamavamo allora, usata dai più abili terapeuti esseni. Si tratta di una voce dalle sfumature strane, modulate, che scorre come il latte e il miele a medicare le ferite, che rigenera le anime, placa o dinamizza a seconda delle necessità.
La voce continua, interrompendo il corso delle mie riflessioni:
«Ti trovi in un luogo tanto reale quanto quelli che puoi conoscere sulla Terra, ma fatto di una materia un po' diversa, come scoprirai. Lo spazio in cui ci troviamo in questo momento è una sorta di “filtro” per accedere a ciò che vedremo insieme. E' questo che ti dà quella strana sensazione di vuoto, di nulla; ma non è così».
L'essere tace, e scorrono brevi istanti di silenzio che paiono colmi di Vita, di pace.
Continua un'altra voce, questa volta più mascolina:
«Non siamo né guide né insegnanti, perchè di questi già ce ne sono molti. Vorremmo soltanto mostrare a te e alle persone che leggeranno quello che scriverai, qualcosa di diverso da ciò a cui vi siete abituati sulla Terra... Non perchè il vostro pianeta sia in ritardo, come spesso è stato detto, non perchè siate ignoranti, ma semplicemente perchè vi trovate all'alba di grandi cambiamenti, che potranno essere il fermento di un'evoluzione straordinaria».
Anche questo essere tace e io non sento il desiderio di fare domande, per non interrmpere con la mente ordinaria quello che, sul momento, mi pare essenziale. Resto in attesa, e all'improvviso il vuoto in cui mi sento immersa diventa una matrice ondeggiante, viva, colorata.
Prendono corpo pareti simili a un tessuto serico; se potessi descrivere in termini di colore quella materia, direi che è grigia, ma di un grigio chiaro e cangiante, senza ombra di tristezza.
I due esseri alti e sottili di cui ora incomincio a intravedere il volto sorridono.
«Se sei d'accordo, ti accompagneremo perchè tu possa riscoprire un mondo che non è tanto lontano dalla Terra quanto si crede».
Questa volta la voce mascolina continua con più dolcezza:
«Accetta di descrivere quello che vedi di un mondo che potrebbe essere sulla Terra, come una Terra sublimata, giacché il vostro pianeta ha tutte le possibilità percè questo accada. Come ti abbiamo detto, non siamo qui per salire in cattedra. Di lezioni, ormai, ne avete ricevute quanto basta.
Il nostro scopo è solo mostrare che è possibile un'altra realtà, basta che vogliate intravederla e contribuire ad essa».
L'essere più femminile traccia allora un ampio cerchio con la mano, facendo comparire un'apertura in una delle pareti grigio-azzurre della stanza. Le due figure mi fanno cenno di seguirle, cosa che faccio senza alcun timore, spinta dalla curiosità di ciò che potrò scoprire. Oltrepassando la porta sento un brivido: nulla di sgradevole, anzi, una sensazione simile a quella che si prova sotto la pioggerellina fine e fresca dopo una lunga giornata di viaggio. La differenza è che, questa volta, si tratta di una doccia senz'acqua... sono migliaia di particelle che mi percorrono dalla testa ai piedi, accompagnate da un senso benefico di rigenerazione, come un gran repulisti su ogni piano del mio essere. Anche i miei compagni si soffermano sotto questa “doccia sottile” e uno di loro, sondandomi il cuore, risponde ad una domanda inespressa:
«Sì, è proprio una doccia sottile, una doccia eterica, per essere più precisi; mira a ripulire i gusci dei corpi e delle anime da qualsiasi disturbo proveniente dall'esterno.
Fin qui, avresti potuto venire anche con il tuo corpo fisico: sarebbe stato sufficiente che ne modificassimo di poco il livello vibratorio; ma avresti dovuto lasciarlo qui per passare a questa seconda parte del viaggio.
La sensazione di densità che hai provato nell'uscire dal corpo era voluta, affinché tu potessi percepire quasi fisicamente questo viaggio.
Il corpo fisico non va più considerato come un ostacolo al raggiungimento delle dimensioni sottili; esso è necessario, e la qualità dell'anima che vi abita può affinarlo considerevolmente».
I due riprendono il cammino mentre, in me, all'improvviso, si alza un velo... si risveglia un ricordo, e so precisamente, in quell'istante, che ci troviamo tutti e tre nel “filtro” centrale di una “nave-madre”, una di quelle enormi astronavi grandi quanto le nostre città, invisibili all'occhio e tuttavia presenti in tanti luoghi del pianeta Terra. So di conoscere tutto questo, so anche che l'identità dei miei compagni non mi è ignota, ma è come se una parte del ricordo restasse volutamente sigillata.
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