Vaccino vs Harvard :uno studio dimostra che e' piu' pericoloso del covjd-stesso - Speranza Trema

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La narrativa del vaccino crolla mentre uno studio di Harvard mostra che Jab è più pericoloso del COVID , e Speranza e' sempre piu' coinvolto Leggiamo da : La narrativa del vaccino crolla mentre lo studio di Harvard mostra Jab più pericoloso del COVID (theflstandard.com)   come confermato da tutte le fonti citate al suo interno Poiché i booster che non sono stati testati sugli esseri umani vengono lanciati in tutto il paese, un nuovo studio indica che il jab è molto più pericoloso dello stesso COVID-19. E il CDC ha fornito false informazioni riguardo al tracciamento degli eventi avversi legati ai vaccini. Poiché i funzionari del governo e i media mainstream esortano i vaccinati a iniettare un secondo cosiddetto booster "bivalente" che si dice stia prendendo di mira la variante Omicron, si scopre che questa sostanza non è stata testata sull'uomo.  E l'unico studio sugli animali che è stato eseguito includeva otto topi . “Non è stato dimostrato in una sperimenta

Le erbe della salute-l’aglio orsino

Le erbe della salute-l’aglio orsino

Portamento eretto ed elegante, fiori candidi lanceolati e fogliame largo e verdissimo dalla consistenza carnosa: è l’aglio orsino (Allium ursinum), una pianta bulbosa erbacea perenne che deve il suo nome al caratteristico odore pungente che ricorda quello dell’aglio.
Questa erba spontanea aromatica così gradevole all’aspetto – tanto da essere coltivata anche come pianta ornamentale in giardini ed aiuole – è il cibo preferito degli orsi che, appena svegli dal lungo letargo invernale, ne ingurgitano grandi quantità per riacquistare le forze e riattivare le funzioni vitali (da qui l’appellativo ‘orsino’). 
Molto diffusa nei luoghi umidi, nei prati, accanto ai ruscelli, ai laghi e nei boschi ombrosi,
l’aglio orsino fiorisce in primavera ed è conosciuto fin dall’antichità per le sue molteplici proprietà benefiche.

La storia
L’uso e la coltivazione di questa bulbacea è noto da almeno 3000 anni.
 Celti, romani e greci furono i primi a scoprirne i molti usi (sia culinari che terapeutici) e a tramandarli fino ai giorni nostri. 
Nei dialetti locali, l’aglio selvatico è conosciuto con diversi nomi e appellativi divertenti, tra cui: strozzagallin (Lombardia), ai de can (Veneto), cipudda di serpi (Sicilia), jagghie servagge (Sardegna).

Le proprietà
Le popolazioni dei paesi nordici lo utilizzano in diverse preparazioni officinali per le sue proprietà benefiche indicate per tutto l’organismo. 
Bulbo, foglie, fiori e frutti possono essere utilizzati per infusi, frittate, maschere di bellezza,minestre ecc.
Alla spiccata azione antibiotica (molto più efficace rispetto a quella dell’aglio tradizionale) si accompagna la capacità, testate e verificata, di abbassare il colesterolo cattivo presente nel sangue. 
Inoltre, svolge una potente azione purificante, antimicotica e antifungina ed è in grado di ridurre la presenza di metalli pesanti nel sangue.
Oltre ad essere un concentrato naturale di vitamine, Sali minerali e simil-ormoni, l’aglio selvatico è in grado di regolarizzare il battito cardiaco, favorire il corretto funzionamento dei reni, prevenire la caduta dei capelli, lenire e depurare la pelle in profondità.

La ricetta
Se in cucina la parte più utilizzata è sicuramente il bulbo, foglie e fiori dell’aglio orsino trovano molte applicazioni in cosmetica ed erboristeria.
Essi, infatti, sono perfetti per ottenere infusi o tisane, e in alternativa possono essere tritati e amalgamati ad acqua distillata per creare tonici o allo yogurt bianco per una maschera di bellezza lenitiva e purificante, molto efficace per combattere e prevenire i classici inestetismi della pelle (punti neri, foruncoli, macchie cutanee).




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