Vaccino vs Harvard :uno studio dimostra che e' piu' pericoloso del covjd-stesso - Speranza Trema

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La narrativa del vaccino crolla mentre uno studio di Harvard mostra che Jab è più pericoloso del COVID , e Speranza e' sempre piu' coinvolto Leggiamo da : La narrativa del vaccino crolla mentre lo studio di Harvard mostra Jab più pericoloso del COVID (theflstandard.com)   come confermato da tutte le fonti citate al suo interno Poiché i booster che non sono stati testati sugli esseri umani vengono lanciati in tutto il paese, un nuovo studio indica che il jab è molto più pericoloso dello stesso COVID-19. E il CDC ha fornito false informazioni riguardo al tracciamento degli eventi avversi legati ai vaccini. Poiché i funzionari del governo e i media mainstream esortano i vaccinati a iniettare un secondo cosiddetto booster "bivalente" che si dice stia prendendo di mira la variante Omicron, si scopre che questa sostanza non è stata testata sull'uomo.  E l'unico studio sugli animali che è stato eseguito includeva otto topi . “Non è stato dimostrato in una sperimenta

-Proprietà e benefici delle verdure perenni,-

-Proprietà e benefici delle verdure perenni, -

L’arrivo della Primavera fa rinascere anche il nostro pollice verde e la voglia di cimentarsi con un po’ di giardinaggio e intraprendere anche i piccoli progetti di orto in giardino o sul balcone.
 Accanto alle più classiche piantine di pomodori e lattuga, le preferite da coltivatori urbani alle prime armi, esiste una gran varietà di verdure perenni che, pur richiedendo qualche piccolo sforzo in più per attecchire (può essere necessaria almeno una stagione di attesa), ci ricompenseranno tutto l’anno con ottimi raccolti. 
Ma siete sicuri di conoscere proprietà e benefici delle verdure perenni?
Scopriamo tutti i trucchi per trasformare il proprio spazio nel verde in un delizioso orto agricolo e quali segreti nascondono.
Anzitutto, l’innesto di nuove piante richiede un po’ di investimento in termini di tempo e dedizione, per seminare, far germogliare delle nuove piantine, trasferirle in terra o in vasi più grandi, attendere che attecchiscano in modo stabile e, finalmente, aspettare di ottenere il tanto sospirato raccolto. Ma la buona notizia è che questo processo ci impegna solamente all’inizio, perchè una volta che la nostra coltivazione sarà avviata, le verdure perenni torneranno a crescere anno dopo anno. Non solo: hanno la capacità di arricchire il terreno senza dissodarlo, grazie al loro naturale ciclo di vita, che, con il deperire delle foglie, crea un’attività naturale di compostaggio che migliora la fertilità del terreno.
Ma conosciamo più da vicino di quali piante stiamo parlando.
Acetosella. Non è una pianta tipica del nostro paese, essendo originaria dell’America settentrionale, ma è abbastanza conosciuta, coltivata e diffusa nel mondo. Molto utilizzata nella cucina francese, ne esistono numerose varietà e può essere consumata sia cruda come una normale insalata, che cucinata, ad esempio nelle zuppe. Il suo retrogusto di limone conferisce un sapore particolare ai piatti. Va raccolta all’inizio della Primavera per preservare il suo sapore, evitando che le foglie possano assumere un sapore amaro ed una consistenza troppo spessa, man mano che si va avanti con la stagione.
Asparagi.
 Molto amati per il sapore delicato del loro gambo, la loro coltivazione può richiedere anche anni di pazienza affinchè le piante attecchiscano bene, ma il loro raccolto varrà senza dubbio l’attesa e la pazienza richieste. Si stimano circa 3 anni (3 cicli) affinché la coltivazione vada a regime. Il primo anno, infatti, la pianta è silente e non germoglia. Il secondo anno, invece, iniziano a spuntare gli steli, ma è bene lasciare che crescano, maturino e si decompongano a formare un buon compost. Finalmente, il terzo anno, sono pronti per la raccolta. Anno dopo anno, le piante si fortificano e i raccolti migliorano sempre più. 
Basta solo avere pazienza!
Carciofi.
 Un masterpiece della tradizione mediterranea. Il carciofo è una verdura che difficilmente manca sulle nostre tavole e innumerevoli sono i modi per cucinarlo e i piatti che lo prendono come alimento base. La coltivazione di questa pianta non è semplicissima: al contrario di molte altre verdure, infatti, predilige i climi miti e caldi.

Cavolo marino.
 Questo particolare ortaggio, in natura cresce in prossimità delle coste, ma può coltivata in maniera abbastanza semplice, proprio per le sue caratteristiche di alta resistenza ad ambienti ostili.
 In cucina viene utilizzato in numerosi modi, per fare delle zuppe o stufato come una normale verdura, ma anche crudo come un’insalata.

Cicoria.
 Cosa dire di questa verdura così popolare sulle tavole italiane e mediterranee! Il suo tipico sapore amaro la rende più gradevole se bollita e saltata in padella con olio e peperoncino, anche se in altri paesi del Mediterraneo, la cicoria viene mangiata anche cruda, come un’insalata.
E’ molto facile trovare la cicoria spontanea nelle nostre campagne: basti pensare a quante volte abbiamo visto persone chine ai bordi delle strade o nei campi, intenti a raccogliere questa verdura così amata. Quindi prestate attenzione: potreste averla già nel vostro giardino e scambiarla per una comune erbaccia!
Crescione. 
Quest’erba perenne è conosciuta fin dall’antichità. Già i Persiani ne apprezzavano le caratteristiche nutritive utili alla crescita e lo sviluppo dei bambini. I Romani, invece, lo apprezzavano per le sue proprietà afrodisiache.
Il suo sapore è piccante e acidulo e tra le sue caratteristiche benefiche, aiuta a purificare l’organismo da fumo e smog, ha proprietà diuretiche e combatte la ritenzione idrica, dà benefici alla digestione e all’apparato cardio-circolatorio.
E’ preferibile seminarlo in Primavera, anche se non ha particolari difficoltà ad attecchire, sia in terra che in vaso. La raccolta viene fatta prelevando anche la radice.
Erba cipollina.
 Nella cucina orientale è quasi la regina delle erbe. L’erba cipollina è largamente utilizzata per dare sapore alle zuppe o anche fritta, per accompagnare molti piatti. E’ un ottimo sostituto dell’aglio o della cipolla,avendo anche una digeribilità maggiore.
 La sua fragranza è delicata e per questo, in Europa viene inserita al momento dell’effettivo utilizzo, per evitare che perda il suo aroma.
 Molto utilizzata molto nella cucina francese, l’erba cipollina sta prendendo piede anche in Italia. Coltivarla è piuttosto semplice, grazie all’altissima resistenza e adattamento a qualunque tipo di terreno e di clima.
Fagioli.
 I fagioli sono una pianta perenne, che produce il suo raccolto per tutto l’anno. 
Ovviamente, a seconda della fascia climatica in cui ci si trova, sarà possibile raccoglierli più volte l’anno (es. climi temperati e miti), oppure in maniera stagionale (es. climi freddi e nordici). 
Non necessitano di molto spazio ed hanno anche delle caratteristiche di rampicante, specialmente se devono faticare un po’ per inseguire il sole.
 Le ricette a base di fagioli sono tantissime, ma sicuramente è il legume che predomina nella tradizionale zuppa.
Farinello Buon Enrico.
 E’ una pianta dalle foglie simili al piede di un’oca, molto diffusa in Italia e in Europa ed importata anche in Nord America. 
Viene coltivata nel Regno Unito fin dai tempi antichi, ha numerose proprietà officinali e viene utilizzata molto in cucina, sia come erba aromatica che lessata come una normale verdura. I fiori del farinello hanno aspetto e sapore simile ai broccoli e possono essere mangiati allo stesso modo.

Insalata Burnet o pimpinella. 
E’ una pianta aromatica dall’aroma di noce e dal gusto simile al cetriolo. Può essere usata in cucina in molti modi: come insalata, unita ad altre tipologie di pianta, o come pianta di guarnizione, a mo’ di prezzemolo, in zuppe, sughi e altre pietanze. 
Coltivare la pimpinella è semplice, una volta seminata non ha bisogno di cure, nonostante questo sarà in grado di crescere rigogliosa e riempire le nostre tavole!

Lattuga dei minatori. Conosciuta anche con il nome di Portulaca Invernale o Lattuga Indiana, questa verdura è originaria della California, dal sapore simile agli spinaci (se viene bollita) ed è molto ricca di vitamina C. Ama i climi freddi, i terreni ricchi di compost e cresce in zone ombreggiate, rendendola ideale per qualunque tipo di terreno.

Levistico (Sedano di monte). 
Questa pianta, molto simile al sedano, ma dal sapore più delicato, è molto rustica e in grado di crescere in maniera spontanea; la sua particolare fragranza attira numerosi insetti, in particolare farfalle e coccinelle.

Ortica.
 Potrebbe sembrare folle coltivare e mangiare una pianta urticante, ma forse non tutti sanno che, sebbene la pianta di ortica, una volta cotta perde la sua spinosità. E’, anzi, una verdura ricchissima di vitamina A, calcio e ferro, oltre ad avere un sapore davvero gustoso.
Coltivare l’ortica richiede qualche accorgimento per evitare di venire punti durante le operazioni di messa a dimora e di raccolta e di avere conseguenti reazioni allergiche. E’ necessario quindi utilizzare guanti resistenti, abbigliamento protettivo, forbici e buste spesse, preferibilmente in tessuto, dove riporre le foglie raccolte.
Bisogna raccogliere le foglie delle piante più giovani e tenere, metterle a bagno in acqua calda per 10-15 minuti e trasferirle con un cucchiaio in un’altra pentola d’acqua per cuocerle. Tempo di cottura circa 10 minuti, durante il quale le spine perderanno il loro effetto. Numerose sono le ricette che utilizzano l’ortica, particolarmente apprezzata in zuppe e risotti.

Rucola. 
Pochi italiani non conoscono o non utilizzano la rucola in cucina.
 E’ una verdura quattro stagioni, molto gradevole e versatile, che si sposa bene con molti piatti della tradizione mediterranea. Coltivarla da soli è semplice e garantirà grandi soddisfazioni nella preparazione dei nostri piatti.

Rabarbaro. 
Spesso viene scambiato per un frutto, poiché è buono soprattutto nelle preparazioni dolci, in conserve e assieme alla frutta, ma in realtà il rabarbaro è una pianta dalle numerose proprietà alimentari e officinali. Moltousato nella medicina tradizionale cinese fin dalla notte dei tempi, anche il suo uso nelle cucine occidentali è piuttosto diffuso, soprattutto in quella anglosassone. 
Le sue capacità di adattamento sono grandiose e per averne a disposizione in cucina una buona quantità per tutto l’anno, è sufficiente una piccola coltivazione di piante.
Spinaci Malabar. 
Conosciuti anche come spinaci indiani, sono molto diffusi, come dice il nome, nell’Asia tropicale, in America del Sud e in molte isole oceaniche.
 Le sue proprietà nutritive sono eccellenti: è una verdura ricca di proteine, ferro e calcio ed ha una diffusione incredibile, ma cresce solo in presenza di climi caldi e umidi.
 Questo aspetto è da tenere in considerazione se si decide di coltivarli nel proprio orto o giardino.
Tarassaco. 
Conosciuto anche come dente di leone, ha numerose proprietà salutari ed è una pianta molto utilizzata anche in erboristeria. 
E’ diffusa in tutto il mondo e pertanto molto conosciuta. 
Il tarassaco cresce in tutti i tipi di terreno e la sua caratteristica principale sono i fiori gialli, che si trasformano in soffioni; per questo motivo, molte persone la considerano un’erbaccia da estirpare, senza sapere che in realtà si tratta di un’erba dalle numerose proprietà officinali e nutritive.
Oltre ad essere utilizzata nell’insalata come la rucola, infatti, è possibile farne delle tisane, che aiutano a purificare e rafforzare fegato e reni. E’ possibile mangiarne anche i fiori, ad esempio cuocendoli nelle frittelle.
Topinambur. Conosciuto anche come rapa tedesca o carciofo di Gerusalemme, è una pianta coltivata in tutta Italia, benché considerata esotica. 
Molto diffusa nel Nord America, il topinambur ha numerose proprietà officinali (viene utilizzata nella dieta di alcune forme di diabete, agevola la digestione e la diuresi), mentre in cucina è stata utilizzata a lungo la sua radice commestibile, prima che giungesse in Europa la patata.
 Il topinambur attecchisce facilmente a qualunque tipo di terreno e, per la sua rapidità di diffusione, è considerata infestante. 
Va pertanto coltivata in appezzamenti dedicati e seguita con attenzione, per evitare che prenda il sopravvento.

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