Vaccino vs Harvard :uno studio dimostra che e' piu' pericoloso del covjd-stesso - Speranza Trema

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La narrativa del vaccino crolla mentre uno studio di Harvard mostra che Jab è più pericoloso del COVID , e Speranza e' sempre piu' coinvolto Leggiamo da : La narrativa del vaccino crolla mentre lo studio di Harvard mostra Jab più pericoloso del COVID (theflstandard.com)   come confermato da tutte le fonti citate al suo interno Poiché i booster che non sono stati testati sugli esseri umani vengono lanciati in tutto il paese, un nuovo studio indica che il jab è molto più pericoloso dello stesso COVID-19. E il CDC ha fornito false informazioni riguardo al tracciamento degli eventi avversi legati ai vaccini. Poiché i funzionari del governo e i media mainstream esortano i vaccinati a iniettare un secondo cosiddetto booster "bivalente" che si dice stia prendendo di mira la variante Omicron, si scopre che questa sostanza non è stata testata sull'uomo.  E l'unico studio sugli animali che è stato eseguito includeva otto topi . “Non è stato dimostrato in una sperimenta

I bambini devono giocare nella natura, questo è il mondo reale, e non quello rappresentato dai videogiochi

I bambini devono giocare nella natura, questo è il mondo reale, e non quello rappresentato dai videogiochi

 Graziano Fornaciari
Che i bambini di oggi siano meno stimolati è un dato di fatto. 
La tecnologia li ha impigriti a tal punto, che le uniche parti del corpo attive sembrano essere le dita delle mani continuamente impiegate a pigiare tasti. L’uso di questa tecnologia deve generare compulsione, attraverso gesti meccanici messi in atto “volontariamente” al fine di superare una angoscia.
Quelli di ieri, di cui mi fregio di appartenere, avevano a disposizione altri strumenti, una natura sconfinata tutta da esplorare, piena di odori e sapori, ormai scomparsi. Ogni elemento a disposizione diveniva un gioco, attraverso il quale sperimentarsi fisicamente, emotivamente e mentalmente.
 Siamo diventati grandi in questo modo, e più passa il tempo, mi rendo conto che i bambini di oggi sono meno vitali, grazie anche a una società complice, la quale poco o nulla fa per sovvertire questa tendenza.
Mi ha colpito una notizia, riportata dal quotidiano la stampa,riguardante il National Trust, un ente di beneficienza del Regno Unito, il quale si occupa di conservazione, tutela dei luoghi storici e spazi verdi, il quale ha lanciato la campagna << 50 cose da non perdere prima degli undici anni e tre quarti >>, pensata per aiutare bimbi e genitori a recuperare il contatto con la natura.
L’idea è nata perché i risultati di una ricerca sulle abitudini dei ragazzini inglesi, ha evidenziato che la stragrande maggioranza passa il tempo libero su di un divano con un videogioco, e solo al 10% è consentito giocare all’aperto, mentre nelle generazioni precedenti la quota era del 50%. Nota curiosa, è quella che i bambini portati in ospedale perché caduti dal letto rappresentano il triplo rispetto a quelli scivolati da un albero… qualcosa vorrà pur dire.
Non si può non addebitare una parte di colpa ai genitori, i quali, per il timore che i loro figli si facciano male, preferiscono vederli rinchiusi nelle loro camerette, sentendosi più rassicurati. Il rischio è crescere quella che gli inglesi chiamano generazione cotton-wool kids , bambini avvolti da lana e cotone, condannati a un’infanzia nella quale sarà sempre più difficile confrontarsi con le necessarie esperienze, così da divenire adulti sani e più felici.
In Italia le cose non vanno meglio, e le cifre lo confermano. Secondo i dati della ricerca  Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi , realizzata da Ipsos per  Save the children , anche i piccoli nostrani non scherzano al riguardo. Quasi la metà di loro vede la televisione da 1 a 3 ore al giorno, e per l’85% i videogiochi sono l’intrattenimento principale. A parziale “discolpa” dei genitori possiamo dire che il tempo libero a disposizione è sempre di meno, associando il tutto alle difficoltà economiche, che rende sempre più difficile fare gite o vacanze.
In ogni caso bisogna puntare sulla qualità e la fantasia per sovvertire questa tendenza. L’adulto deve stimolare la curiosità in un bambino, il quale saprà accendersi immediatamente, invece di tenerlo relegato davanti ad infernali macchinette, così che non possa divenire un elemento di disturbo.
Ma quali sono queste 50 cose da fare assolutamente prima dei 12 anni? Eccovi il link:https://www.50things.org.uk/media/1235645/English%20A4%20list%20poster%20final.pdf nel quale troverete, tra gli altri,scalare un albero, rotolarsi giù da una collina, costruire una tana, far volare un aquilone e correre sotto la pioggia. Beh, troverete tante cose da far fare ai vostri figli, sicuramente meno pericolose di una tecnologia che ipnotizza i bambini, prosciugandoli della loro vitalità, rendendoli sempre più simili ad automi.
Concordo con le parole di Anna Oliviero Ferraris, esperta di psicologia evolutiva, la quale, in una intervista a repubblica, dice che i bambini devono imparare a conoscere prima il mondo reale e solo dopo quello rappresentato. Il rischio è di creare una grande confusione, che tra l’altro è già ampiamente presente.
http://www.primapaginadiyvs.it/i-bambini-devono-giocare-natura-mondo-reale-non-rappresentato-dai-videogiochi/

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